È ormai risaputo, anche grazie a ricerche scientifiche e di settore, che la minaccia più grande al nostro stato psico-fisico è rappresentata dal sistema immunitario attivato troppo spesso in risposta allo stress.
Lo stress che un individuo sperimenta non viene dall'esterno, ma dalla reazione del corpo alle difficoltà della vita, vere o immaginarie che siano. Potremmo dire che gli eventi esterni scatenano diverse reazioni nel nostro corpo, ma è sempre la nostra re-azione a questi eventi che provoca lo stress.
Si tratta di una risposta innata, poiché i nostri antenati, per affrontare gli animali selvaggi o per fuggire, avevano bisogno di enormi reazioni fisiche ed intense esplosioni di energia.
Anche oggi una certa dose di stress ci aiuta a sopravvivere. Basti pensare a quando ci sono reali minacce alla nostra sopravvivenza, come per esempio evitare un veicolo che sta per venire addosso, oppure quando abbiamo bisogno di una notevole energia per parlare in pubblico o per fare esercizio fisico.
Quando la mente percepisce una minaccia, il battito cardiaco immediatamente accelera, i muscoli si contraggono e si verifica un rilascio di adrenalina nel sangue, ogni processo digestivo si interrompe, la pressione sanguigna aumenta e si attiva immediatamente lo stato "combatti o fuggi".
Oggi però è difficile incontrare per strada una tigre con i denti a sciabola... ma il nostro cervello, programmato per la nostra sopravvivenza, non distingue se il pericolo proviene da una belva feroce o dal capo che sta per farci una ramanzina, la reazione fisica è sempre la stessa, sia che il pericolo sia vero o che sia solo immaginato.
Ogni giornata presenta stress e difficoltà: andando in ufficio si può trovare un ingorgo nel traffico, si può essere coinvolti in una discussione, può capitare una spesa improvvisa, i bambini hanno combinato un guaio, si subiscono critiche sul lavoro e così via. Tutto ciò potrebbe non sembrare un vero e proprio pericolo, ma il sistema nervoso non distingue tra una minaccia fisica al corpo o una mentale all'ego. E' ormai stato dimostrato che la maggior parte delle ansie derivano o da cose che non accadranno mai o da eventi del passato che non possono essere cambiati.
Come si può ovviare a questo continuo stato di stress?
Premesso che è sempre importante vivere le proprie emozioni, poiché rabbia e paura potrebbero essere davvero necessari per difendersi se qualcuno attacca, ecco che, in realtà, molto deriva dal non dare alla mente qualcosa di meglio da fare.
Laddove la risposta allo stress viene attivata senza una vera necessità per tutto il giorno, crea col tempo un accumulo e causa diversi problemi.
Dare alla mente qualcosa di meglio da fare è la chiave per ridurre questo costante stato di allerta emotiva.
La meditazione, come abbiamo ripetuto più e più volte, è una soluzione semplice, efficace ed immediata. L'esercizio che vi propongo lo potete praticare sia in stato meditativo che in momenti della giornata in cui vi rendete conto che il vostro grado di stress è piuttosto elevato.
Una volta compreso, lo potrete fare anche alla fermata del bus, davanti al PC o camminando per strada.
Inizia mettendoti comodamente seduto, concentrati sul tuo respiro e quando ti senti pronto inizia a sorridere.
Puoi tenere gli occhi sia aperti che chiusi. In seguito sorridi con ogni parte del corpo in cui ti senti teso o a disagio, fino a che questa parte non comincia ad abbandonarsi e a rilassarsi.
Permetti ai tuoi organi interni di sorridere, qualsiasi organo, stampagli con l'immaginazione un bel sorriso. Anche se non sai dove sono gli organi interni, è sufficiente pronunciarli mentalmente. Non dimenticare di far sorridere anche il tuo cervello e la tua pelle. Quando hai terminato, puoi tornare alle tue faccende quotidiane.
Con questo sorriso puoi irradiare tutta la tua vita: puoi applicarlo non solo agli organi del tuo corpo, ma anche ai rapporti con gli altri, all'ambiente di lavoro o familiare, al progetto che ti sta a cuore e osserva come l'energia che gravita attorno alla situazione cominci a cambiare e a prendere la direzione che desideri.
Serenella D'Ercole
