SOGNI NEGLI OCCHI

GLI ARCANGELI

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view post Posted on 22/8/2017, 21:39
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Arcangelo




Arcangelo è un tipo di angelo, presente nel Cristianesimo, nell'Ebraismo e nell'Islam.

L'etimo deriva dal latino "archangelus" (in greco antico: ἀρχάγγελος, archànghelos), composto dalle parole greche αρχειν, "àrchein", comandare e αγγελος, "àngelos", angelo (la traduzione letterale è "messaggero"). Nella tradizione giudeo-cristiana vi sono sette arcangeli, ma non c'è accordo sui loro nomi.



Non ci sono espliciti riferimenti agli arcangeli nei testi canonici della Bibbia Ebraica (Vecchio Testamento). Solitamente si trovano menzioni più generali ad angeli, a partire dal Pentateuco in cui compaiono nelle storie di Abramo (che incontrò tre angeli presso il luogo detto "le Querce di Mamre", che gli annunciarono la nascita del figlio tanto atteso, Isacco), di Giacobbe (che lottò con Dio e in quella stessa notte ricevette da Dio un nuovo nome, Israele, che in aramaico significa "forte con Dio") e di Lot (che fu avvertito da un angelo riguardo agli impedimenti per la costruzione delle città di Sodoma e Gomorra), per poi intensificare la loro presenza nei libri più tardi come quello di Daniele.

I sette arcangeli (o angeli sempre alla presenza di Dio) compaiono nel libro di Tobia (che non è canonico per ebrei e protestanti, ma lo è per cattolici e ortodossi). Secondo il libro di Tobia 12,1.5-15,20: "…allora l'angelo disse loro in segreto: ”Benedite il Dio del cielo e lodatelo davanti a tutti i viventi, perché egli ha usato con voi la Sua misericordia. È bene tenere nascosto il segreto del re; ma è degno di lode rivelare e proclamare le opere di Dio. Buona cosa è la preghiera unita al digiuno, e assai meglio è fare l'elemosina che accumulare tesori; l'elemosina infatti libera dalla morte, purifica dai peccati e fa trovare la misericordia e la vita eterna. Quelli che commettono il peccato e l'iniquità sono nemici della loro stessa vita. […] E proprio poiché tu eri gradito a Dio, fu necessario che la tentazione ti mettesse alla prova.[…] Io sono l'angelo Raffaele, uno dei sette che stanno davanti al Signore. È ormai tempo che io torni a Colui che mi ha mandato; voi dunque benedite Dio e fate conoscere a tutti le Sue meraviglie”.

I primi riferimenti agli arcangeli si hanno nella letteratura del periodo inter-testamentale[1].

Secondo il Rabbino Simeone ben Lakish di Tiberias (230-270), tutti i nomi specifici degli angeli furono introdotti dai giudei della Babilonia[2].

Per la tradizione rabbinica, il Qabbaláh, e secondo il libro di Enoch[3], il numero usuale degli arcangeli è almeno sette, che sono gli angeli focali. I tre più alti arcangeli sono comunemente identificati come: Michael, Raphael e Gabriel. C'è invece confusione nelle fonti, riguardo agli altri arcangeli: Uriel, Sariel, Samael, Raguel, Remiel, Zadkiel, Jophiel, Haniel e Chamuel.
Nel Cristianesimo

Il Nuovo Testamento parla molto raramente di angeli, e fa solo due riferimenti a un arcangelo: chiamato Michele in Giuda 1:9 e innominato I Tessalonicesi 4:16, dove la «voce dell'arcangelo» è sentita al ritorno di Cristo. Alla luce di Mt 24,31 dovrebbe trattarsi sempre di Michele, costantemente considerato capo degli angeli nel resto delle Sacre Scritture (cfr. Dn 10 e Ap 12,7). Contrariamente alla credenza popolare, Gabriele non è mai chiamato arcangelo nei Vangeli.
Icona cristiano-ortodossa dei sette arcangeli. Da sinistra a destra: Jehudiel, Gabriel, Sealtiel, Michael, Uriel, Raphael, Barachiel. Sotto la mandorla di Cristo sono rappresentati Cherubini e Serafini.

I teologi cristiani, sia cattolici che protestanti, sono concordi nell'identificare, nell'Antico Testamento, l'Angelo del Signore (al singolare) come una prefigurazione del Cristo; quindi una teofania[4].

A partire dall'VIII secolo la Chiesa cattolica consente la venerazione e invocazione dei soli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele[5]; in passato era molto diffusa l'invocazione di Uriel ("Fuoco di Dio") come quarto arcangelo, ma fu esplicitamente proibita nel Concilio di Aquisgrana. Gli Ortodossi menzionano "sette arcangeli": Uriel è incluso e gli altri tre più spesso citati sono Sealtiel ("Intercessore davanti a Dio"), Jehudiel ("Ricompensatore") e Barachiel ("Lode di Dio").

I nomi dei sette arcangeli ricomparvero in Occidente nel 1516, quando il sacerdote Antonio Lo Duca riscoprì le loro immagini nella volta della Cappella Palatina di Palermo, con i loro nomi, i loro motti e i loro attributi. Ciò determinò un ampio, ma temporaneo, interesse devozionale, che determinò nel 1523 la fondazione a Roma della confraternita dei Sette Arcangeli, a cui aderì anche l'imperatore Carlo V d'Asburgo. Il culto, destinato ad essere soppiantato dal culto per l'Angelo Custode, si diffuse anche in altre città. Ad esempio nella Cappella Metropolita del Duomo di Siracusa in quella che ora è l'attuale Cappella del Crocefisso, ma sino al XVII secolo era l'abside meridionale, i fedeli avevano l'usanza di offrire ai sette Arcangeli sette monete e collocare sette ceri mentre facevano le loro richieste; curiosamente San Geudiele era invocato affinché non mancasse mai il benessere.

La preghiera ai "Sette Arcangeli" (traduzione della scritta sulla lapide presso l'altare della Cattedrale di Città del Messico):
I tre Arcangeli, di Marco d'Oggiono

"Oh Signore che creasti gli Angeli e Arcangeli affinché ti servissero e adorassero, e hai dato loro la missione di proteggerci e aiutarci a compiere la Tua volontà, fai che non ci manchi mai la loro protezione, consolazione e il loro aiuto. Allontana con la loro presenza le insidie del nemico e la presenza del maligno. Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, Uriel, Sealtiel, Jehudiel e Barachiel pregate per me. Amen".
Culto nelle chiese protestanti

Alcuni Protestanti vedono Michele come l'unico arcangelo, il solo esplicitamente descritto come tale nel canone Protestante della Bibbia[6]. Altri invece ritengono che oltre a Michele, ci sia anche Gabriele che annunciò a Maria che avrebbe partorito un figlio, il figlio di Dio.

Poiché la Bibbia protestante non menziona Raphael, i Protestanti non lo considerano un Arcangelo. Raffaele, infatti, è menzionato nel solo libro di Tobia, uno dei libri deuterocanonici. Nel racconto, Raffaele arriva ad aiutare Tobi, curando la sua cecità, e suo figlio Tobia, guidandolo e salvandolo da un demone che voleva ucciderlo. Raffaele gioca altresì un ruolo molto importante nel libro di Enoch.

Le Chiese Avventiste identificano Gesù con l'Arcangelo Michele. Da questo punto di vista, Michele è il primo e più grande di tutte le creature di Dio. Questo, semplicisticamente, è motivato dalla Bibbia che menziona solo un arcangelo per nome, Michele appunto, e dalla Prima lettera ai Tessalonicesi (4:16), in cui san Paolo dice riguardo Gesù: «Perché il Signore scenderà dal Cielo con un comando, e con la voce di un arcangelo».

In quest'ottica, arcangelo significherebbe capo degli angeli piuttosto che capo angelo, e come questo titolo sarebbe vicino al «Principe» che usa Daniele[7].
Nell'Islam
Israfil (Iraq, 1280)

Nell'Islam gli arcangeli includono Michael o Mikail (arcangelo della sostanza), Gabriel o Jibril (arcangelo della rivelazione, che porta il Corano a Maometto), e Azrael o Ezrail (angelo della morte) - un nome comune; comunque sia, mai menzionato nelle scritture. I nomi che sono menzionati includono l'angelo della morte o Malak-al Maut, Israfil o Israfil (arcangelo che è riferito al giorno del Giudizio), Malik (il custode degli Inferi), Munkar e Nakir (angeli dell'interrogazione, che interrogheranno le anime dei morti riguardo alla loro vita prima della morte) e Radwan (il custode del Cielo). Raqib o 'Atid è l'angelo che tiene i ricordi della vita di ogni persona, che sia buona o cattiva. Israfil e Ezrail non sono mai menzionati nel Corano, come del resto Nakir e Munkar, mai menzionati come arcangeli sia nel Corano che in altre scritture islamiche; è però enfatizzato nei testi islamici come gli angeli siano senza sesso.
Altre tradizioni

Gli esoteristi a volte associano gli arcangeli alla tradizione Kabbalistica e alle varie stagioni ed elementi, o anche ai colori. In alcune cerimonie magiche i quattro arcangeli maggiori (Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele) sono invocati per le quattro direzioni, e corrispondono a colori associati a proprietà magiche. I quattro principali arcangeli sono anche associati alle quattro stagioni: Raphael (primavera), Uriel (estate), Michael (autunno) e Gabriel (inverno).

Negli insegnamenti di Rudolf Steiner, ci sono quattro spiriti che appartengono al livello gerarchico degli arcangeli. In generale, i loro compiti sono di ispirare e proteggere grandi gruppi di persone, come nazioni, popolazioni o gruppi etnici; essi perciò sono chiamati anche spiriti del popolo.[8] Ciò li distingue dagli angeli, che invece si occupano dei singoli individui (angeli custodi) o dei piccoli gruppi.

Non sempre gli arcangeli sono stati considerati "buoni" nelle tradizioni esoteriche, e qualcuno arriva a indicarne alcuni come collaboratori di Ahriman/Satanael. Steiner sostiene ad esempio che esistono, oltre a quelli regolari, anche arcangeli «irregolari» a cui è stato affidato il compito di ostacolare l'evoluzione dell'umanità anziché favorirla, per indurla a sviluppare il libero arbitrio; per questo essi si sono come «sacrificati», rinunciando ad evolversi secondo il normale processo di elevazione lungo i gradi della gerarchia degli angeli, e diventando degli esseri irregolari, fermi allo stadio di arcangeli.[8]

Il loro scopo sarebbe quello di alienare l'umanità dal mondo spirituale, promuovere il materialismo, e incoraggiare l'uso esclusivo della mente, negando il ruolo delle emozioni e dei sentimenti umani. Spesso la comprensione tradizionale e religiosa, ma a volte anche quella esoterica, dei livelli di coscienza angelici o "arcangelici" si limita a catalogare tali entità entro le comuni categorie dualistiche del bene/male. Vi sono tuttavia modi diversi di interpretare tale differenza di moralità, cercando di spiegare il paradosso del male entro un orizzonte metafisico come quello della teodicea, o con la distinzione tra angeli regolari ed irregolari proposta da Steiner.

Nell'arte, gli Arcangeli sono spesso rappresentati con grandi ali contenenti molti occhi. Alcuni dei più rappresentati sono Gabriele, Michele, Raffaele, Metatron e Uriel.


Quanti sono realmente gli Arcangeli ?



sette-arcangeli

La tradizione cattolica ci impone di venerare i tre Arcangeli: Gabriele, Raffaele e Michele. Essi sono tra gli angeli i soli mediatori tra l’essere umano e Dio, ma in realtà nel principio dei tempi non era proprio così: durante la storia ci si è dimenticati che gli Arcangeli in realtà sono sette e che esistevano delle preghiere apposite per ognuno di essi.



Il motivo di questo decadimento delle figure di Uriele, Sealtiele, Barachiele e Geudiele è giustificabile sia da un punto di vista delle scritture, sembra infatti che questi quattro arcangeli appaiano solamente in Vangeli Apocrifi ed in qualche Bibbia ortodossa, sia da un punto di vista storico, nel concilio di Roma del 745 d.c. la Chiesa decise che i cristiani non dovessero pregare altri angeli all’infuori di Gabriele, Michele e Raffaele.



Fino a quel momento i sette arcangeli venivano rappresentanti all’interno delle Chiese, poi, probabilmente a causa della disputa sull’iconoclastia avvenuta tra il VII ed il IX secolo d.c., la maggior parte di queste rappresentazioni o statue vennero distrutte indiscriminatamente. L’esistenza dei quattro arcangeli venne affidata alla tradizione orale e l’unica testimonianza del culto precedente è rimasta nella Chiesa di San Michele a Chieti dove permangono le statue di tutti e sette gli arcangeli.



Nella Bibbia c’è un solo accenno al numero degli arcangeli, fatto dall’Arcangelo Raffaele che quando si presenta dice: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore”. Le uniche descrizioni risalgono appunto a Vangeli apocrifi ed è dunque difficile comprendere la funzione dei quattro angeli scartati. Di seguito cercheremo in breve di descriverli in base a ciò che rimane di loro in comunità che ancora li venerano.



Uriele: di lui si sa meno che degli altri, si narra che abbia salvato un giovane Giovanni Battista dalla furia di Erode e che sia colui che ha annunciato a Mosè il diluvio universale.



Barachiele: angelo dell’aiuto e della benedizione divina secondo la tradizione combatte la tiepidezza nelle questioni di fede, l’accidia e la superficialità. Nel libro Enoch è rappresentato come un principe con al sevizio un esercito di spiriti.



Geudiele: è il protettore dei lavoratori, specie se questi lavorano per la grazia divina, non è insolito che gli ortodossi lo preghino per risolvere questioni lavorative irrisolte. Nella tradizione questo angelo combatte lo spirito della gelosia e dell’invidia.



Sealtiele: questo angelo combatte l’intemperanza e la smodatezza, protegge i fedeli dagli istinti omicidi e li riunisce in preghiera.


sette_arcangeli



Edited by (((claudio))) - 22/8/2017, 22:34

Perché la Chiesa ricorda solo tre Arcangeli?




La risposta è molto semplice: l'arcangelo Uriel ha solo un difetto, quello di non essere citato nei testi canonici della Sacra Scrittura, ragione per la quale non risulta nella celebrazione liturgica della Chiesa Cattolica. In effetti essa ha ritenuto il nome di solo quegli angeli che espressamente sono citati come tali e con i loro nomi dai testi biblici. Ricordiamo quindi Michele (chi è come Dio?) che compare nella Bibbia sia nell'AT che nel NT. In Daniele 10,13.21 e 12,1 e poi nella lettera di Giuda, versetto 9 e in Apocalisse 12,7. Dai testi si evince la sua grande importanza, ed è in particolare il grande oppositore del diavolo, da cui la devozione particolare che gli è tributata. Il secondo è Gabriele (forza di Dio) che è incaricato da Dio per spiegare le visioni a Daniele (8,16 e 9,21) e in seguito nel NT di dare l'annuncio della nascita di Giovanni Battista a suo padre Zaccaria (Lc 1,19) e di Gesù stesso a Maria (Lc 1,26). Infine abbiamo Raffaele (medicina di Dio) che troviamo solo nel libro di Tobia (9 volte però) che accompagna le vicende travagliate con esito felice di Tobia stesso. Di lui però non si fa menzione nel NT.

Il nostro lettore tuttavia non si inganna nel ritenere che gli arcangeli siano quattro, o almeno secondo una consolidata tradizione apocrifa ebraica. Nel Libro di Enoc (nella sua versione etiopica) al capitolo 9 sono citati i nomi di quattro angeli: Michele, Uriel, Raffaele e Gabriele. Ma al capitolo 20 diventano sei in questo ordine: Uriel, Raffaele, Raguel, Michele, Sariel e Gabriele, ognuno con un suo ufficio. In una seconda sezione dello scritto il veggente apprende il nome degli angeli che stanno ai quattro lati del Signore: Michele, Raffaele, Gabriele e Phanuel. Phanuel quindi o è un altro nome di Uriel, oppure un settimo arcangelo.

Uriel (che significa Luce di Dio) compare anche nel IV Libro di Esdra come l'angelo mandato da Dio per rispondere a tutte le domande di Esdra. Egli inoltre è identificato nei vari scritti apocrifi come uno dei cherubini posti a controllo del paradiso terrestre (Gen 3,24), oppure con l'angelo che lotta contro Giacobbe (Gen 24), o ancora colui che controlla le porte degli israeliti in Egitto nella strage degli figli primogeniti (Es 12,13). Sono tutti casi nei quali si è voluto identificare in qualche modo l'iniziativa di Dio dando un nome significativo all'angelo preposto inviato o che "rappresenta" il Signore stesso.

La Chiesa cattolica, senza reprimere necessariamente queste tradizioni, si è vista costretta però nei secoli (soprattutto nel Medioevo) ad arginare la fantasia e l'improprio uso - fino alla chiara superstizione se non occultismo e satanismo - di queste tradizioni, prescrivendo il culto e la venerazione dei soli tre arcangeli citati espressamente dalla Bibbia. Questo conferma la grande regola della Chiesa Cattolica che tutte le singole tradizioni vanno vagliate e verificate nel confronto e accordo con l'attestazione privilegiata della divina Rivelazione che è la Sacra Scrittura canonica.

 
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I sette Arcangeli nel Vecchio e Nuovo Testamento





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Gli Arcangeli (dal termine “archangelus”, composto dalle parole greche “archein”, comandare, e “anghelos”, angelo) sono comunemente considerati gli esecutori del volere divino che si trovano alla guida delle schiere angeliche e intercedono per gli uomini presso il Signore.

La tradizione biblica fa riferimento a sette Arcangeli dei quali solo tre, Michael, Gabriel e Raphael, sono citati con il loro nome nella Bibbia canonica e abitualmente considerati come Arcangeli “Maggiori”.
Fig. 1 - Riproduzione (cattedrale di Palermo) dell'affresco ritrovato nella chiesa di S. Angelo a Palermo.

Fig. 1 – Riproduzione (cattedrale di Palermo) dell’affresco ritrovato nella chiesa di S. Angelo a Palermo.

Nonostante la chiesa cattolica abbia in passato ufficialmente proibito il culto dei quattro Arcangeli “Minori” (Laodicea 360, Roma 745, Aquisgrana 799) occultando molte delle relative rappresentazioni artistiche, già nel 1500 si è diffuso nuovamente il culto dei Sette Angeli a seguito del rinvenimento, nella Chiesina di S. Angelo a Palermo, di un affresco rappresentante le immagini dei Sette Principi Celesti (Fig.1).
Fig. 2 - Salvatore in trono coronato da sette angeli. Affresco del XIII secolo in S. Cecilia in Trastevere a Roma

Fig. 2 – Salvatore in trono coronato da sette angeli. Affresco del XIII secolo in S. Cecilia in Trastevere a Roma

Opere simili si trovano nella chiesa di S. Michele in provincia di Chieti, in S. Cecilia in Trastevere a Roma (fig. 2), ad Assisi in S. Maria degli Angeli nell’Annunciazione e in Santa Maria degli Angeli in Roma (fig. 3).
Fig. 3 - Santa Maria dei Sette Arcangeli. Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma.

Fig. 3 – Santa Maria dei Sette Arcangeli. Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma.

Testimonianze scritte del culto dei sette angeli si trovano in un antichissimo codice ebraico rinvenuto verso la fine del 1600 nella Biblioteca Vaticana in cui oltre ai tre Arcangeli sopracitati vengono nominati Uriel, Sealtiel, Geudiel e Barachiel, mentre nel capitolo XXI del Libro di Enoch, oltre ad Uriel sono nominati Raguel, Sariel e Remiel.

Nella Bibbia canonica il primo riferimento ai sette Arcangeli è presente nel Libro del profeta Tobia in cui l’Arcangelo Raphael si definisce come “Uno dei sette che sono davanti al Signore” (15,15), mentre nel Libro del profeta Zaccaria si parla dei ”Sette occhi del Signore che scorrono tutta quanta la terra” (4,10). Nel libro dell’Apocalisse vengono citati più volte come “Sette spiriti che stanno davanti al suo trono” (1,4); “Le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese “ (1,20); “Sette spiriti di Dio” (4,5); ”Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra “ (5,6); “Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe” (8,2); “Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro colme dell’ira di Dio che vive nei secoli dei secoli” (15,7).
Fig. 4 - Sinassi Arcangelo Michele Icona russa XIX secolo

Fig. 4 – Sinassi Arcangelo Michele. Icona russa XIX secolo.

I tre Arcangeli maggiori

Per quanto riguarda i tre Arcangeli Maggiori, ritroviamo (fig. 4) l’Arcangelo Michael (Che è come Dio; il nome deriva dal sanscrito, Maha, grande e El, Dio) nel Libro di Daniele, dove viene rivelato al profeta che questo Angelo è il protettore del popolo eletto (10,13; 10,21; 12;1). In Giuda 9 se ne parla in rifermento alla disputa con il diavolo per il corpo di Mosè, mentre nell’ Apocalisse viene menzionata la guerra di Michael e dei suoi Angeli contro il drago (12:7). In oltre S. Girolamo sostiene che, in Zaccaria 1,8, l’uomo sopra il cavallo rosso visto dal profeta sia l’Arcangelo.

Gabriel (La Forza di Dio; Kha-Vir-El, secondo l’antica pronuncia egiziana, Ga o Ka indicano desiderio, sentimento, ed amore espresso; Bir o Vir indicano l’elemento acqua) viene citato nel libro di Daniele in cui spiega al profeta la visione del capro che sconfigge l’ariete (8,16) e più avanti dice al profeta di essere venuto per istruirlo e dargli intelligenza rivelandogli l’adempimento della profezia riguardante la venuta del Cristo (9,21). Nel capitolo 1 del Vangelo di Luca l’Arcangelo annuncia al sacerdote Zaccaria la nascita di suo figlio Giovanni e a Maria la nascita di Gesù.

Raphael (Dio guarisce; Ra-fa-el, Ra sta per Sole, e fa per vibrazione: Sole-vibra-azione-Dio) è presente nel libro di Tobia in cui l’Angelo interviene per guarire Tobia il vecchio e Sara liberandoli dal demonio e far incontrare quest’ultima con il profeta (capitoli 3, 5 ,6 , 7, 8, 9, 11 12).

Uriel

Sembra che anche l’Arcangelo Uriel (il fuoco di Dio), anche se non nominato, sia presente nei testi sacri, infatti, in base a quanto riportato nel libro di Enoch, avrebbe partecipato alla sepoltura di Adamo e di Abele e fu inviato ad avvisare Noè del diluvio; compare anche nel IV Libro di Esdra come l’angelo mandato da Dio per rispondere a tutte le domande del profeta. E’ inoltre identificato nei vari scritti apocrifi come uno dei cherubini posti a controllo del paradiso terrestre (Gen 3,24), come l’angelo che lotta contro Giacobbe (Gen 24) e colui che controlla le porte degli israeliti in Egitto nella strage degli figli primogeniti (Es 12,13). Oltre ad essere citato dal midrash ebraico e da S.Isidoro di Siviglia e S.Ambrogio, così come nella liturgia Mozarabica e quella Etiopica, è raffigurato nella cupola della Cappella Palatina di Palermo ed in quella della Basilica di S. Antonio a Padova.





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Gli arcangeli e i loro compiti







I NOMI DEI VARI ARCANGELI HA DEI SIGNIFICATI OCCULTI ASSAI INTERESSANTI FINISCONO CON -EL- CHE SIGNIFICA -DIO-

NELLA TRADIZIONE CATTOLICA ROMANA I NOMI E I NUMERI DEGLI ARCANGELI ERA OSCILLANTE -TRA 4-6- E POI FINALMENTE LA CHIESA DECISE CHE ERANO 7. PERò QUESTI 7 NOMI VARIANO A SECONDO IL TESTO SOLO 4 ARCANGELI RIMANGONO COSTANTE- MICHAEL- RAPHAEL-GABRIEL E URIEL.



GLI ARCANGELI MICHAEL- GABRIEL- E RAPHAEL, SONO A CAPO DELLE GERARCHIE CREATIVE E SONO UNITI CON LA MENTE DIVINA. SONO LA VOLONTA' IN AZIONE E AGISCONO FACENDO RISUONARE -LA VOCE DI DIO- CHE POI TROVANO MANIFESTAZIONI PER MEZZO DELLE INTELLIGENZE MINORI.

SONO I RETTORI DEL KARMA DI OGNI UOMO MENTRE E' ANCORA VIVO. QUANDO L'INDIVIDUO PASSA NELL'ALDILA', TRA DEGLI ESSERI ASSAI EVOLUTI, I SIGNORI DEL KARMA, CHE DOPO AVER VALUTATO LE SUE AZIONI, LO AIUTANO A PROGRAMMARE LA VITA SUCCESSIVA.



PROFILO DELL'ARCANGELO MICHAEL

E' L'ARCANGELO DELLA LUCE E DEL FUOCO, IL SUO NOME MICHAEL, MA-HA-EL SIGNIFICA SIMILE A DIO. FORTE, GIOVANE, E BELLO VIENE RITRATTO CON INDOSSO UN'ARMATURA. E IL PRINCIPE E COMANDANTE SUPREMO DELLE SCHIERE CELESTI, PER TANTO VIENE CONSIDERATO IL PROTETTORE DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA, NOCHE' IL PATRONO DELLA NAZIONE EBRAICA.

E MOLTO AMATO DA NOI ESSERI UMANI, DIVENUTO PER NOI SAN MICHELE ARCANGELO, GLI VIENE ATTRIBUITO UNO DEI COMPITI PIU' IMPORTANTI, QUELLA DELLA LOTTA CONTRO LE FORZE DEL MALE, MICHAEL E COLUI CHE PROTEGGE I CREDENTI, LIBERA LE LORO CASE, DISTRUGGE OPERE DI MAGIA NERA E SORTILEGIO. BELLISSIMO SPLENDENTE DI LUCE, CIRCOINFUSO DI VITTORIA, INDOSSA LA CORAZZA BRANDISCE LA SPADA CON CUI A SCONFITTO SATANA, LA SUA SPADA FIAMMEGGIANTE OLTRE CHE TRAFIGERE IL MALIGNO SQUARCCIA IL BUIO, SCONFIGGE LE TENEBRE, RIPORTA I SUI PROTETTI AL CONFORTO DELLA LUCE.



SUL PIANO UMANO, L'ARCANGELO AIUTA IL RAGGIUNGIMENTO DEL SUCCESSO L'AFFERMAZIONE, FACILITA LA LOTTA PER IL SUPERAMENTO DEGLI OSTACOLI. E EVOCATO IN CENTINAIA DI FORMULE PER LA PROTEZIONE DAI SORTILEGI E OPERE DI MAGIA NERA,

COME ANGELO SOLARE ELEMENTO FUOCO, DOMINA IL LEONE, L'ARIETE, E IL SAGITTARIO.





PROFILO DI RAPHAEL

E' UNA CREATURA MOLTO AFFABILE IL SUO NOME STA PER -DIVINO GUARITORE.

E' IL CAPO DEGLI ANGELI CUSTODI, L'ANGELO DELLA PROVVIDENZA CHE VEGLIA SU' TUTTA L'UMANITA'. VIENE RAFFIGURATO INSIEME AL GIOVANE TOBIA E AL SUO CANE, E IL PROTETTORE DEI PELLEGRINI .

E L'ARCANGELO CHE DAI TEMPI ANTICHI HA IN CUSTODIA LA FACOLTA' DI GUARIRE.

RAPHAEL E' L'ARCANGELO DELLE SCHIERE DEGLI ANGELI GUARITORI, RAPHAEL E ANCHE IL CUSTODE DELLA RICERCA SCIENTIFICA, RAPHAEL APPARTIENE ALL'ELEMENTO TERRA, DOMINA LA VERGINE,TORO, E CAPRICORNO.

LE VIBRAZIONI DI RAPHAEL ANNO IL COLORE VIOLETTO, IN TUTTE LE SUE SFUMATURE, QUESTO COLORE DERIVA DALLA MISTURA DI ROSSO-MICHAEL-E BLU' -GABRIEL CORRISPONDE AL RUOLO DI RAFAEL COLLABORATORE DELLA CREAZIONE DEL SANGUE ROSSO ALL'INTERNO DEL CORPO UMANO.





PROFILO DI GABRIEL

GABRIEL SIGNIFICA DESIDERIO, SENTIMENTO E AMORE.

GABRIEL GOVERNA L'ACQUA E I LIQUIDI, GABRIEL E IL SOVRINTENDENTE DELLA TOTALITA' DEL REGNO FISICO.

VIENE CHIAMATO L'EROE DI DIO E L'AMBASCIATORE PER L'UMANITA' E L'ANGELO DELLA RIVELAZIONE, MAESTOSO, ABBIGLIATO DI RICCHE VESTI, DAI CRISTIANI E RAFFIGURATO IN GINOCCHIO DI FRONTE ALLA MADONA CON LE BRACCIA INCROCIATE SUL PETTO OPPURE CON UN GIGLIO UNO SCETRO E UNA PERGAMENA .

GABRIELE E IL MESSAGGERO DI BUONE NUOVE, NELLA TRADIZIONE GIUDAICA L'ANGELO DELL'GIUDIZIO MA NEL CRISTIANESMO DIVENNE L'ANGELO DELLA MISERICORDIA.

GABRIELE SI MANIFESTA IN PREVALENZA PER ANNUNCIARE LA NASCITA DI BAMBINI SPECIALI. QUANDO GABRIEL ANNUNCIA UNA NASCITA, SONO NASCITE CHE PORTERANNO SEMPRE GRANDE PRODIGIO, ED E LUI CHE LI ACCOMPAGNA DAL "CIELO" AL VENTRE MATERNO. INOLTRE GABRIEL E COLUI CHE PRODUCE IDEE E LI FA SVILUPPARE NEL MONDO UMANO.

SI DICE ANCHE CHE GABRIEL FU LUI A PRENDERE ""POSSESSO" NELL'ANNUNCIAZIONE, QUESTO ACCADE PERCHE' NESSUNA CREATURA UMANA, PER QUANTO VERGINE, POTEVA AVERE UNA VIBRAZIONE FISICA COSI' ALTA E PURA DA REGGERE L'INCARNAZIONE DI UN ESSERE COSI' ELEVATO COME IL CRISTO, LE VIBRAZIONI DELL'ARCANGELO SI SOVRAPPOSEROA QUELLE DEL CORPO FISICO DELLA FANCIULLA PER TUTTO IL TEMPO NECESSARIO ALLA GESTAZIONE.



DOMINATORE DELL'ELEMENTO ACQUA GABRIEL ESTENDE LA SUA INFLUENZA SUL CANCRO I PESCI E LO SCORPIONE, E COLLEGATO ALLA SFERA LUNARE DELL'ELEMENTO ACQUA DEL CANCRO.







ANAEL E LEGATO ALLA SFERA DI VENERE

E COLUI CHE HA IN CUSTODIA, TUTTO CIO' CHE E DI BELLO E ARMONIOSO E L'ISPIRATORE DEGLI ARTISTI, TUTTO CIO' CHE E COLORE MUSICA, BELLEZZA E ARMONIA E LA BENEVOLENZA.

L'INFLUENZA CHE L'ARCANGELO VENUSIANO ESERCITA ATTRAVERSO I SUOI ANGELI SARA' SEMPRE MAGGIORE NEL CORSO DEGLI ANNI, RISVEGLIERA' IL CUORE DEGLI UOMINI, SENTIMENTO DI BENEVOLENZA, LO SCOPO SARA' QUELLO DI RAGGIUNGERE L'AMORE COSMICO CHE IL GENERE UMANO ANCORA CAPISCE E PERCEPISCE.

LA NOSTRA SPECE VISTA DAL'ALTO SEMBRA SANGUINARIA LITIGIOSA CHE NON A APPRESO ANCORA I SEMPLICI VALORI DI FRATELLANZA E SOLIDARIETA'.

ANAEL APPARTIENE ALLA SFERA DI VENERE DOMINA LA COSTELLAZIONE ZODIACALE DELLA BILANCIA E DEL TORO, MA INFLUENZA POSITIVAMENTE L'ACQUARIO E I GEMELLI.







SAMAEL CHE SIGNIFICA LUCE, FEMMINILITA' O MATERIA,

NELLA TRADIZIONE PIU' RIGOROSA VIENE DEFINITO LA MANO DESTRA DI DIO, O ANCHE L'ANGELO PUNITORE ALQUANTO E LUI CHE AMMINISTRA LA GIUSTIZZIA DIVINA, INFLESSIBILE NEL SUO COMPITO. LA TRADIZIONE ASTROLOGICA GLI ATTRIBUISCE TUTTE LE DOTI TIPICHE DI MARTE--LA COMBATTIVITA', IL CORAGGIO, LA DECISIONE.

E L'OSSERVATORE IMPARZIALE DELLE OPERE DELL'UOMO -DEFINITO IL SIGNORE DEL KARMA- DA LUI PROMANANO LE SCHIERE CHE"TENGONO I REGISTRI" ANNOTANDO LO STATO DEL KARMA PER STABILIRE QUALI SARANNO LE PROVE DA RIPROPORRE AGLI UOMINI NELLE INCARNAZIONI FUTURE.

SAMAEL PROTEGGE DAI PERICOLI ARRECATI DAGLI INCENDI, DALLE ESPLOSIONI E DALLE ARMI.

E IL DOMINATORE DEL SEGNO DELL'ARIETE.



SACHIEL

E UNO ARCANGELO CHE EGOISTICAMENTE VIENE PIU' EVOCATO DALL'ANTICHITA' AI NOSTRI GIORNI.

RAPPRESENTA L'OPULENZA, LA MAESTA' LA RICCHEZZA, IL BENESSERE FISICO, IL PRESTIGIO IL DENARO.

SARCHIEL E MOLTO GENEROSO E NON DISDEGNA DI AIUTARE GLI UOMINI NE RAGGIUNGIMENTO DEL BENESSERE, COMUNQUE SVOLGE QUESTO SUO MINISTERO ENTRO I LIMITI IN CUI IL DESTINO INDIVIDUALE GLI PERMETTE DI INTERVENIRE.

SE IL DESTINO DI UN UOMO LA RICCHEZZA E RITENUTA DANNOSA PER LA SUA EVOLUZIONE SPIRITUALE, NON VI SARANNO SUPPLICHE NE INVOCAZIONI CHE SMUOVERANNO SARCHIEL.

SARCHIEL ED I SUOI ANGELI SONO ATTENTI DISPENZATORI DELL'ENERGIA DANARO POICHE' IL DENARO COME IL SANGUE, E UNA VERA LINFA VITALE. LA SUA CIRCOLAZIONE DEVE AVVENIRE IN MODO EQUILIBRATO, COME TUTTI I FLUIDI ALL' INTERNO DEL CORPO, SENZA RISTAGNI SENZA CARENZE.



CASSIEL SEGUE GLI ANZIANI CON OCCHIO AMOREVOLE NON PIU' DA GUERRIERO MA DA SPETTATORE ALLO SVOLGERSI DEGLI EVENTI.

SEMPRE SOTTO IL DOMINIO DI CASSIEL, CHIAMATO L'ANGELO DEL' SILENZIO, TROVIAMO TUTTO CIO' CHE E NEL SOTTOSUOLO, MINIERE GIACIMENTI, ARGILLA ROCCE ORO.

CASSIEL SOVAINTENTENDE AL REGNO MINERALE CHE SILENZIOSAMENTE E A TEMPI LUNGHISSIMI, SI EVOLVE NELLA INCESSANTE MARCIA, DALLE TENEBRE ALLA LUCE.

L'ARCANGELO CASSIEL E' IL DOMINATORE DELLA SFERA DI SATURNO REGGE IL CAPRICORNO.



URIEL STA PER LUCE DI DIO

IL COMPITO DI URIEL E QUELLO DI PORTARE AGLI UOMINI LA LUCE DELLA CONOSCENZA DI DIO. E LìINTERPRETE DELLE PROFEZIE, E L'ANGELO DEL GIUDIZIO UNIVERSALE E GOVERNA L'ORDINE E L'ARMONIA.

IL SUO COLORE ARGENTATO BIANCO E NEL CORPO UMANO L'OPERA COORDINATRICE DEL LAVORO FATTO DAGLI ARCANGELI MICHAEL, RAFAEL E GABRIEL.

L'ABBINAMENTO DI URIEL CON URANO E ABBASTANZA RECENTE



E' L'ARCANGELO REGGENTE DELLA COSTELLAZIONE DELL'ACQUARIO SEGNO ESTROVERSO, E RIVOLUZIONARIO, DESTINATO AD INFLUENZARE L'UMANITA' FUTURA. E IL PROTETTORE DEGLI ESPLORATORI DEGLI INNOVATORI. URIEL HA IL CONTROLLO SULLE FORZE CHE PRESIDIANO I BRUSCHI CAMPIAMENTI, NON SLO NEL DESTINO DEI SINGOLI INDIVIDUI, MA A LIVELLO PLANETARIO.





ARANGELI

 
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view post Posted on 5/9/2017, 20:35
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L'antichissimo culto cattolico ai Sette Arcangeli, i loro Nomi e la Corona Angelica


Gli arcangeli sono parte del coro angelico subito superiore a quello degli angeli. Sono tre i nomi degli arcangeli che la Bibbia ci fornisce: Raffaele dal Libro di Tobia 15, 15; Michele dal libro di Daniele 10,13.21; 12,1; Gabriele dal libro di Daniele 8,16; 9,21 e dal Vangelo di Luca 1,19. Ma appena si approfondisce la lettura del testo biblico si scopre che il numero degli arcangeli citati non è tre, come si pensa di solito, ma se ne contano sette, così come si evince dal libro di Tobia 12,15: Io sono Raffaele, uno dei sette santi angeli, che portano lassù le preghiere dei santi e sono ammessi davanti alla gloria del Santo”. Nel libro del profeta Zaccaria si legge che, avendo egli chiesto all’angelo che gli parlava cosa significassero le sette lucerne del candelabro d’oro che gli era apparso, questa fosse stata la risposta dell’angelo: “Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che osservano tutta la terra. Nel Nuovo Testamento la lista dei sette arcangeli non cambia, questi arcangeli sono chiamati ora angeli, ...
... ora spiriti, ora sette fiaccole, come è stato ribadito dall’autore del libro dell’Apocalisse. Si legge in Ap 1, 4: “Io Giovanni, vi auguro grazia e pace da parte di Dio, che era, che è e che viene, e dei sette spiriti che stanno davanti al suo trono; in Ap 4, 5 si legge: “Sette fiaccole accese, simbolo dei sette spiriti di Dio, ardevano davanti al trono..”; in Ap 5,6: “Allora, fra il cerchio degli anziani e il trono con i quattro essere viventi, vidi un Agnello che sembrava sgozzato, ma stava ritto in piedi. Egli aveva sette corna, e sette occhi che rappresentavano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati nel mondo.” .
Quindi l’azione dei sette arcangeli è importantissima come mediazione tra Dio e gli uomini, come protezione della Chiesa di Dio e come luce per i credenti per gli ultimi tempi tribolati dall’azione satanica e malefica. Ora una esegesi seria dei testi biblici menzionati dovrebbe portare alla conclusione che mancano al culto degli arcangeli ben quattro arcangeli, visto che il 29 settembre si festeggiano solo Michele, Raffaele e Gabriele, ignorando gli altri quattro Principi angelici. Ma se nella Bibbia non sono citati i nomi dei quattro arcangeli mancanti che cosa dice la Sacra Tradizione? Ebbene, nonostante la sistematica eliminazione degli scritti cristiani ad opera dei persecutori pagani, la distruzione di tante antichissime chiese nei paesi, un tempo cristiani, nell’Africa settentrionale e nel Medio Oriente, convertiti all’Islamismo e la sistematica distruzione di immagini sacre nei paesi dell’Impero di Costantinopoli, ad opera degli eretici iconoclasti, abbiamo ricevuto dalla tradizione l’altro nome di uno dei quattro arcangeli mancanti: Uriele, su cui concordano insieme Sant’Isidoro di Siviglia, San Beda il Venerabile, la liturgia Mozarabica, un tempo largamente diffusa in Spagna ed ora circoscritta ad alcune chiese di Toledo, e quella Etiopica che pure invoca tutti e Sette i primi Angeli.
Uriele, il cui nome è interpretato come “Fuoco di Dio”, è raffigurato anche nella cupola della Cappella Palatina di Palermo ed in quella della Basilica di Sant’Antonio a Padova. Ma proprio a Palermo nel 1516 furono scoperte le immagini dei Sette Principi Celesti con i loro sette nomi ed i loro attributi. Mentre il pio sacerdote Antonio Lo Duca, nativo di Cefalù, insegnava canto ai chierici della Cattedrale di Palermo nell’antichissima chiesina di S. Angelo, che sorgeva accanto alla Cattedrale, dove ora è la piazza dei Sette Angeli, il Vicario generale, Mons. Tommaso Belloroso, notò delle tracce di antichissimi affreschi sulle pareti. Ripuliti e schiariti con olio, gli affreschi apparvero in tutta la loro antica bellezza. Le immagini erano disposte su tre ordini. Nel primo erano raffigurate la creazione del mondo e degli Angeli, poi Lucifero, ancora in stato di grazia e San Michele davanti al trono di Dio. Nel secondo la vittoria di San Michele su Lucifero, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso, Abramo in ginocchio davanti ai tre Angeli e poi in atto di servire loro un banchetto. Nel terzo i Sette Angeli Principi con i loro nomi e con i loro simboli. Al centro Michele, il Vittorioso, in atto di calpestare il dragone.
Da un lato, in ordine: Gabriele, Nunzio, con specchio di diaspro e fiaccola, Barachiele, che viene in aiuto, con rose da distribuire; Uriele , forte Compagno, con spada e fiamma. Dall’altro lato: Raffaele, Medico che guida Tobia e porta un vaso di medicinali; Geudiele, Rimuneratore, con una corona e una flagello; Sealtiele, Orante, raccolto in preghiera. Il ritrovamento di queste sacre immagini destò una grande devozione ai Sette Principi Celesti, la nobiltà di Palermo si riunì in una Confraternita dei Sette Angeli, che fu detta Imperiale, perché volle iscriversi lo stesso Imperatore Carlo V, la chiesina fu riaperta al culto ed il sacerdote Antonio Lo Duca ne divenne Rettore. Nel 1527 egli stesso venne a Roma per promuovervi e diffondervi il culto dei Santi Arcangeli ed ivi apprese dal Pio Cardinale Antonio dal Monte che il Beato Amedeo Menezes De Sylva, chiamato a Roma da Sisto IV nel 1471, nel suo libro Apocalipsis Nova, aveva riportato i nomi e gli uffici dei sette Principi del Cielo, proprio come erano stati ritrovati nell’antico affresco di Palermo. Divenuto cappellano del Cardinal Dal Monte, Antonio Lo Duca fu da lui incaricato, insieme ad un altro sacerdote Girolamo Maccabeo, di Comporre la Messa e l’Ufficio dei Sette angeli Principi. Dopo la scoperta dei sette arcangeli nella chiesina di Palermo in tante chiese si presta la venerazione ai sette Principi Celesti.
Infatti Sette Angeli con lo scettro, secondo la più antica tradizione bizantina dell’iconografia angelica, erano tra le figurazioni in mosaico che rivestivano la volta dell’altar maggiore in S. Marco a Venezia nel 1543, da cui fu ritratto il quadro della Vergine con i Sette Angeli, che vediamo in Santa Maria degli Angeli in Roma. Antonino Mongitore, che stampò nel 1726 a Palermo il suo libro “Il monastero dei Sette Angeli”, rifà la storia delle sette immagini di angeli con i loro nomi, venute alla luce a Palermo nel 1516 nella Chiesina di S. Angelo e della copia di esse esistenti nel quadro che vediamo tuttora nella Cattedrale di Palermo. A Vasto, provincia di Chieti, nella chiesa parrocchiale di S. Michele figurano i Sette Arcangeli con Uriele, Barachiele, Sealtiele, Geudiele e i più noti Gabriele e Raffaele. In S. Cecilia in Trastevere a Roma, un affresco del XIII secolo rappresenta il Salvatore in trono contornato da sette Angeli con ai lati la Vergine e S. Giovanni Battista. Ad Assisi in S. Maria degli Angeli, nella Annunciazione, sono raffigurati in alto, secondo il noto schema bizantineggiante, l’Eterno Padre tra sei angeli, di cui il settimo, Gabriele, in ginocchio dinanzi alla Vergine. Un’altra scoperta diede un forte impulso alla devozione dei sette Arcangeli.
Verso la fine del 1600 nella Biblioteca Vaticana venne ritrovato un antichissimo codice ebraico in cui oltre agli Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele venivano nominati Uriele, Sealtiele, Geudiele e Barachiele. Gli stessi Padri della Chiesa confermano il culto ai sette Arcangeli, persino Sant’Ambrogio era molto devoto all’arcangelo Uriele. Ma oltre alla fondazione biblica del culto dei Sette Arcangeli, alla tradizione ebraico-cristiana che si rifaceva al culto dei sette arcangeli, alle testimonianze dei Padri della Chiesa, ai vari luoghi di culto sparsi per tutta l’Italia che si rifanno alla venerazione dei Sette Arcangeli nostri mediatori presso Dio, possiamo anche contare su alcune visioni soprannaturali proprio del sacerdote che più di tutti nel mondo ha diffuso il culto ai Sette Arcangeli, il sacerdote Antonio Lo Duca. Mentre era a Roma, stremato dai rifiuti avuti per la costruzione della Chiesa in onore ai sette arcangeli presso le Terme di Diocleziano ecco che in un mattino d’estate del 1541 nella stessa chiesa di S. Maria di Loreto dove si trovava come Cappellano ebbe una straordinaria visione. Quel mattino Antonio Lo Duca si svegliò e d’improvviso vide “una luce più che bianca” che partiva dalla sala centrale delle Terme di Diocleziano, o meglio dalle rovine di queste.
In mezzo a quella luce era l’immagine di S. Saturnino, martire legato alla storia della costruzione delle Terme insieme ai santi diaconi Ciriaco, Largo, Smaragdo, Sisinnio, il ricco patrizio Trasone, anche lui martire, che insieme a S. Marcello, papa e martire, formano i sette martiri più eminenti tra i condannati alla costruzione delle immense Terme. Quella luce che indicava il luogo sacro per il ricordo dei martiri che l’avevano costruito, rivelò ad Antonio che era lì il posto dove doveva sorgere il grande tempio dedicato ai sette Angeli. Antonio disse la S. Messa e ancora sotto l’impressione della visione, corse poco dopo alle Terme, trovando l’ambiente centrale ancora ben conservato così come gli era apparso nella visione, e da quel momento egli non esiterà più a prodigarsi con ogni sua facoltà per promuovere un grande tempio alle Terme. Racconta la visione avuta al cardinale di S. Marcello, il teologo Dionisio Laurerio e al segretario Bartolomeo Saluzio, il quale ultimo l’aiuta a scrivere i nomi dei Sette Angeli sulle colonne della grande gallerie centrale delle Terme, allora del tutto aperta ai lati.
Nel 1555 Antonio avrà un’altra visione significativa:”Alli 17 dicembre 1555, nella Chiesa di S. Maria di Loreto nella Cappella del Crocifisso, dove ho posto la tavola della Vergine Maria con li sette Angioli Custodi io dissi la Messa di essi Sette Arcangioli pregando Iddio che mi concedesse l’aiuto dei suoi santi Angiolini per mettere in effetto la Chiesa di essi nelle Terme di Diocleziano. Finita la messa e detto il Placet tibi Sancta Trinitas ecc. baciato l’altare mi drizzai per dare la benedizione al popolo; sentivo da tutte le vene del corpo il sangue andar in alto insino alla testa e credendomi che fusse stato il sangue, nondimeno per gli effetti era l’anima la quale uscì dal vertice della testa; in quell’istante guardai giù e viddi che io stavo sopra il cielo del proprio colore azzurro e vedendomi tanto in alto ebbi paura, ero stato, ero vestito delli miei vestimenti perché il corpo stava sopra l’altare vestito delli paramenti della messa, ma riconoscevo che ero io di circa 25 anni; fuore una turba di uomini accompagnata e mescolata d’Angeli con le mani ninnanti et con allegrezza dicendo. Buona nova già è stato decretato dalla SS. Trinità consacrata; donde uscivano era di cornice di fuoco, quadrata, come la porta di Concistoro di Palazzo, l’angelo più appresso era l’Arcangelo URIELE, io lo conobbi perché si rassomigliava a uno che io avea fatto dipingere di forma rossa li tempi passati; un uomo bellissimo molto mi guardava, credo che fosse stato l’Architetto di dette Terme. Rientrata l’anima, mi voltai come se avessi risuscitato. Io stupito di tanta visione, feci la benedittione, andando al corno sinistro dell’Altare, detto il Vangelo di S. Giovanni, tornai alla Sacristia con gran’allegrezza, fu tanta la prestezza che nessuno degli auditori della Messa sen ne accorse”.
Questa visione profetica doveva avverarsi soltanto cinque anni dopo, nel 1560, sotto Pio IV, Angelo Medici (1559-1566). Si racconta che, essendosi recato il papa a vedere i lavori di Porta Pia, al ritorno incontrasse il sacerdote siciliano che già conosceva, il quale non mancò di rinnovare la preghiera di consacrare le Terme con l’erezione di una nuova chiesa. Sta di fatto che il 27 luglio 1561 Pio IV emanava una bolla con la quale stabiliva che sorgesse nelle Terme una chiesa intitolata a S. Maria degli Angeli e concedeva l’officiatura di essa ai Certosini di Santa Croce in Gerusalemme; il 5 agosto successivo si poneva in forma solenne la prima pietra del nuovo edificio. Ma il sacerdote Antonio Lo Duca non si fermò solo alla costruzione di un tempio dedicato ai sette arcangeli, ma si prodigò perché il culto si diffondesse anche con una Messa e un Ufficio ai Sette Arcangeli. Nella compilazione della Messa e Ufficio dei Sette Angeli, Antonio Lo Duca e Girolamo Maccabei si attennero a quei riferimenti nella S. Scrittura che ricordavano in modo particolare i sette Principi Celesti e particolarmente le sette luci del candelabro aureo di Mosè (Numeri 8) che Antonio interpretava come luce dell’azione e protezione dei Sette Angeli nella Chiesa Universale.
Si era nel 1533 e già si lavorava per la preparazione del grande Concilio di Trento; il Card. Del Monte, signore di Antonio, ne era uno dei più attivi assertori fin dal 1524 e così pure il suo amico Card. Alessandro Farnese che divenuto Papa Paolo III avrebbe aperto tale Concilio nel 1545. Antonio aveva piena fiducia riguarda questo evento, nella azione soprannaturale dei sette eccelsi Principi degli Angeli astanti al Trono di Dio. Del pari sperava che <<come detto candelabro fu mirabile in Gerusalemme capo del Vecchio Testamento, così in Roma, capo del nuovo, di doueva fare una chiesa mirabile dei Sette Angeli et come le sette lucerne furon collocate sopra detto candeliero per Aaron somme dei Giudei Sacerdote, così le sette immagini dei sette Principi degli Angeli, figurate dalle sette lucerne, dovevano essere esaltate per mano del Sommo Sacerdote dei Cristiani>> ma aggiunse anche che: <<non sperava che nelli tempi nostri si dovesse fare tale mirabil cosa>>. Il libretto con le orazioni e le immagini dei Sette Angeli fu da lui fatto stampare a Venezia nel 1543 per la prima volta, poi a Roma nel 1555, ancora a Napoli fu stampato nel 1594 e nel 1604. La devozione ai sette arcangeli è ultimamente rinata attraverso la recita della Corona Angelica di Dio e di Maria Rosa Mistica diffusa in tutta Italia e in parte in Europa grazie all’instancabile attività dei gruppi di preghiera della Nuova Devozione Popolare, la quale partendo da suggerimenti soprannaturali di veggenti e da apparizioni mariane, diffonde quelle preghiere e quelle devozioni pressoché sconosciute presso la maggior parte dei cristiani. Tra queste devozioni, una delle più importanti, è l’invocazione ai sette arcangeli tramite la Corona Angelica.

 
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view post Posted on 30/8/2018, 09:43
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view post Posted on 1/12/2018, 17:54
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Questa sezione è dedicata agli Arcangeli . Il nome arcangelo significa "capo degli angeli, nel medioevo se si leggeva la Bibbia , si parlava di tantissimi Arcangeli ed erano venerati come degli Dei. Il papa e i vescovi temendo che salissero di grado rispetto a Gesù , Maria e i Santi decisero di togliere alcuni libri che parlavano di loro e lasciarono i conosciuti Michele , Raffaele e Gabriele.

Gli arcangeli sono presenti in tutte le religioni mondiali, così come gli angeli sono aconfessionali , comprese quelle indiane e anche nel Corano vengono citati Michele (Mikail) Gabriele (Gabriil).

Ogni arcangelo aiuta in un particolare settore , ha uno specifico colore dell'aura , il cristallo e il segno zodiacale .

Loro assistono tutti e tutti possono invocarli.

Scopriamoli insieme !




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view post Posted on 2/12/2018, 10:36
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view post Posted on 3/12/2018, 16:29
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