SOGNI NEGLI OCCHI

UN DONO DI SALVEZZA

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view post Posted on 14/3/2020, 21:53
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Un dono di salvezza




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Non fu molto facile, per noi, riadattarci alla vita terrestre senza piú incontri coi Fratelli. Ma non avevamo perduto il « contatto cosmico », e questo ci permise in un primo tempo di alzare al cielo i nostri lamenti. Ci veniva sottolineato che avremmo dovuto dare la nostra testimonianza tra i fratelli della Terra senza pretendere ulteriori incontri o fatti straordinari.

Ricordavo tante cose che ci erano state dette. Ora capivo perché ci era stato ripetuto: « Dovrete avere molta fede ». Infatti, avevo l'impressione di avere vissuto molto tempo immerso nella luce e ora mi sentivo abbandonato nel buio più tenebroso. Cominciavo a comprendere realmente che cosa significhi in questo mondo avere la fede per poter camminare verso la luce. La sofferenza di quei giorni fu grande.

Mi tornarono alla memoria alcune loro frasi come: « Voi saprete, ma sarete come tutti gli altri », oppure: « Chiunque, sulla Terra, facesse un'esperienza come la vostra e fosse riportato a vivere normalmente senza il nostro aiuto, impazzirebbe. Ma voi, non temete, non impazzirete. Nessuno di voi impazzirà »; e ciò mi dava un grande conforto e una forza interiore che leniva notevolmente le mie sofferenze.

Tina e Paolo stavano anche loro superando la stessa prova. A volte parlavamo a lungo, e Tina si scioglieva in lacrime e sembrava senza conforto. Cominciai a rivelare a qualche persona amica qualcosa delle esperienze delle quali ero stato protagonista con gli altri. La parola passò e in città se ne cominciò a parlare. Non mancarono le prime diffidenze e le prime sofferenze che vennero ad aggiungersi a quelle interiori.

A Tina venne detto di tenersi appartata per un periodo di tempo.

Accompagnato da Paolo, comincai a parlare ai primi gruppi di persone che volevano essere messe al corrente delle cose accadute. Paolo si sentiva forte e sicuro. In me era sorta invece una certa ritrosia, dovuta soprattutto alla mia naturale timidezza. Entravo alle riunioni che si tenevano in vari ambienti di Genova, sospinto dalla forza di Paolo. Quando poi dovevo iniziare a parlare, qualcosa subentrava nel mio animo, mi sentivo in pace e un Amore grande faceva scaturire dal mio animo le giuste parole. Poi rientravo nel mio stato precedente, per il quale avrei voluto quasi nascondermi. Quando la gente mi poneva le piú svariate domande, ricordavo quante ne avevamo poste ai Fratelli venuti dallo Spazio. Più volte avevo chiesto a quell'essere angelico che mai volle rivelarci il suo vero nome, Firkon, il perché di tanta pazienza con noi, di tutto quel loro Amore incredibile. E la risposta era stata sempre: « Dio ama noi e noi amiamo voi ». Cosí ora ci sentivamo spinti a trasmettere questo Amore ai fratelli della Terra.
Nei sei mesi di incontri coi Fratelli, spesso la voce del Signore mi aveva parlato. Mi invitava a raccogliermi nel silenzio della mia casa. « Apri la Bibbia », diceva, « e leggi. Io ti dirò ».

Cosí facevo, e mentre leggevo le parole della Scrittura, Egli mi parlava spiegandomi molte cose. La sua voce era dolce e profonda, e mi estasiava per tutto il tempo. Ero rapito dalla bellezza del racconto biblico e restavo stupito delle cose attuali legate a quelle parole antiche.




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Lo vedevo spesso nella vibrazione di luce colorata nella quale mi aveva visitato una notte. A volte me lo sentivo giungere alle spalle, e subito una grande dolcezza e un senso di pace profonda mi prendevano, e la gioia si faceva strada nel mio essere.

Un giorno, mentre ripensavo alle parole che i Fratelli ci avevano rivolto poco prima, avevo aperto la Bibbia a caso. Il Signore fu subito presso di me e cosí udii la sua voce: « Troppo ho dimorato con chi detesta la pace. Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra ». Erano le parole del Salmo 120, dal titolo « I nemici della pace ».

Restai turbato e chiesi di quale guerra parlasse. Egli rispose:

« Le vere realtà sono quelle dello spirito, non quelle della materia. Quando Io vi parlo, vi dico sempre anzitutto quanto riguarda lo spirito. Ma ti ho spiegato altre volte che la materia è strettamente legata alle sorti dello spirito ». Seguí un silenzio profondo, nel quale si fece piú netta la presenza del Signore, che ora era al mio lato destro. Con un tono grave che mi parve triste, Egli disse:

« Una grande guerra, senza precedenti sul pianeta, sarà soltanto una pallida immagine dello scempio che il nemico farà spiritualmente dei figli del Padre. Il nemico farà cadere, come sta scritto nell'Apocalisse di Giovanni, anche le stelle del cielo. Ma non tutte. E il Padre risponderà con un Amore e con un dono di Salvezza senza precedenti per la Terra ».


Ricordai quanto la Vergine ci aveva annunciato nell'incontro della grande pianura. Compresi che si riferiva al terzo segreto di Fatima e ai fatti che precedono il Regno dei Mille Anni profetizzato da Giovanni nell'Apocalisse. Vi fu ancora silenzio. Vedevo il suo volto circonfuso di luce. Sentivo che avrebbe detto ancora qualcosa e trepidavo nell'attesa. Quell'annuncio era di una gravità unica ed eccezionale per gli uomini della Terra; ma lo avvertivo come un grandioso segno di misericordia e di salvezza. Riprese a dire: « Leggete i messaggi di mia Madre: Fatima, La Salette e altri. Ella è venuta a voi per porre sulla Terra un grande importante seme di Amore e Salvezza. Ma altresì per un grave avvertimento diretto a coloro che vogliono il trionfo del male per se stessi e per i fratelli. Questi sostenitori del male », concluse, « non avranno scuse di sorta. Vi sono state manifestazioni tali da raggiungere anche i ciechi e i sordi ».

Il Signore ora non era piú presente accanto a me in quella forma. Il cuore mi ardeva di un Amore indicibile, sebbene le sue ultime parole avessero prodotto in me un senso di tristezza.

Avrei voluto uscire di là, da quella stanza, per dire ad ognuno, ad ogni fratello incontrato per la strada, che occorreva fare qualcosa.

Ricordai anche le parole di Gesù: che nessuno è più del Maestro. Annotai sul mio quaderno le parole udite, come sempre facevo, e mi dissi che avrei dato con tutto il cuore il mio umile contributo alla causa della salvezza di questo mondo, affidata a tutti gli uomini di buona volontà.




FINE DEL RACCONTO SPERO VI SIA PIACIUTO: GRAZIE CI VEDIAMO AL PROSSIMO RACCONTO

 
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