| Il WESAK Acquariano secondo gli Insegnamenti del Maestro Babaji trasmessi ad Anne e Daniel Meurois-Givaudan "Il Wesak, come vi ho detto, è l’unione di due Fratelli, comunione di quei due fasci di infinita Luce che sono il Buddha e il Cristo. Vedete, inizialmente e secondo la tradizione, la cerimonia del Wesak commemorava la venuta, l’Illuminazione ed infine la dipartita del Buddha; in realtà è qualcosa di più, perché significa la trasmissione, il ritrovarsi di un soffio di Vita che permette agli uomini di maturare. Nel giorno del Wesak, il giorno che si annuncia con la luna piena, il Risvegliato raccoglie alla fonte dell’Universo degli universi la Forza di apertura di cui gli uomini hanno enormemente sete; Egli la consegna al cuore del Cristo che, a sua volta, istantaneamente, la insuffla alla superficie di questo mondo. Così (ed ogni anno di più) Amore e Saggezza uniti vengono riproposti agli esseri umani, giacché rappresentano il solo ed unico motore per la soluzione di tutte le tensioni e quindi, cercate di capire, per la propulsione della Coscienza verso le sue infinite cime. Il Wesak non è più una festa fra tante altre, e neppure una cerimonia rituale come cento altre: il Wesak diventa un’occasione, una proposta d’azione fatta ad ogni uomo della Terra. E’ il momento sacro offerto ormai a tutti per canalizzare l’AMORESAGGEZZA, è la prima festa attiva, che fa del popolo umano cosciente un elemento di trasmissione del Divino. D’ora in poi il Wesak svelerà un po’ di più la sua propria natura; non sarà mai una festa riservata ad una comunità raccolta su un altipiano perché è già la festa di tutta l’umanità, è il sacro innesto che la farà uscire dal tunnel, è la sveglia di tutti gli uomini. L’unione fra Oriente e Occidente è quanto il Wesak porta alla luce, molto al di là dei sacerdoti che fino ad oggi ne hanno mantenuta viva la fiamma. Il Wesak, pur continuando ad esprimersi attraverso una data, è anche, contemporaneamente l’espressione permanente della Forza di rinnovamento e di unificazione. Non vi nascondo che vi state dirigendo tutti quanti verso un’epoca di grande confusione: un’epoca in cui tutte le energie e tutti gli esseri saranno condotti a svelarsi quali sono in realtà, senza possibilità di barare. Questo è il vero senso del termine “Apocalisse”; in questo bagno rivelatore, la forza nata dal Wesak deve precisamente diventare uno dei vostri punti di sostegno, lo sguardo fiammeggiante e purificatore grazie al quale potrete riscoprire ed affermare la vostra vera natura." Anne e Daniel Meurois-Givaudan - Wesak: il tempo della Riconciliazione - Ed. Amrita IL RITUALE DEL WESAK La cerimonia occidentale ripete idealmente le tappe di quella che avviene nella valle sacra: un tavolo ricoperto da una tovaglia bianca riproduce, nell'intenzione, l'altare presente da millenni nella valle e su di esso vi è una coppa di cristallo ricolma d'acqua; vengono letti alcuni messaggi dei Maestri e il luogo è pieno di fiori. I partecipanti al Wesak, infatti, sono invitati a portare in dono un fiore che viene messo accanto alla coppa d'acqua. Chi lo desidera può portare una bottiglietta d'acqua o un contenitore per l'acqua. Il momento centrale della celebrazione è costituito da una meditazione guidata, che dura circa 15/20 minuti. Di questi 15/20 minuti, 8 sono in silenzio: sono gli 8 minuti durante i quali il Buddha si manifesta ed impartisce, insieme al Cristo, la sua benedizione all'umanità. Al termine, proprio come avviene nella valle, viene recitata la Grande Invocazione, cui segue il canto dell'OM, ripetuto 12 volte. Al termine ogni partecipante riceve un pò dell'acqua caricata e un fiore. L'acqua, che è stata magnetizzata dalla presenza del Buddha e del Cristo, ha delle virtù di guarigione e di aiuto. Questa cerimonia di comunione con l'acqua rappresenta simbolicamente proprio l'Era dell'Acquario, cioè il Portatore d'Acqua. Il fiore andrà fatto seccare a testa in giù e conservato: lentamente rilascerà nell'ambiente in cui verrà posto la sua energia benefica. L'anno successivo, lo si ringrazierà e sostituirà con un altro fiore del Wesak. Simbologia e caratteristiche del Wesak Acquariano Il Wesak Acquariano introduce la simbologia della Comunione con l'Acqua. Già nei Vangeli è menzionato che il Cristo dice alla Samaritana che gli offre da bere dalla brocca: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: 'Dammi da bere!', tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva... Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna" (Vangelo di Giovanni 4,10.13-14). La donna che versa dalla brocca l'acqua al Cristo e la coppa del cristallo ripiena d'acqua sulla roccia altare nella Valle del Wesak, stanno a simbolizzare, tra l'altro, l'avvento dell'Era dell'Acquario e della nuova spiritualità e conoscenza ad essa connessa. Inoltre, in entrambi i casi, l'acqua rappresenta anche il Divino, quella sorgente che zampillerà per sempre in coloro che, mettendo in pratica gli insegnamenti del Cristo e dei Maestri di Saggezza, sapranno rivelarla in sé stessi. Ma il Divino rappresentato dalla simbologia dell'acqua è certamente diverso dal Divino rappresentato dalla simbologia della luce e del fuoco. L'acqua è innanzitutto l'elemento da cui si originano tutte le forme viventi, vegetali ed animali, ed è l'elemento imprescindibile per la vita biologica. Inoltre anche i nostri corpi sono composti d'acqua; al momento del concepimento praticamente per il 95% e una volta nati per il 70%. Anche la terra è composta per il 70% d'acqua. Inoltre l'acqua, come è stato scoperto recentemente, porta in sé delle informazioni spirituali. Il ricercatore giapponese Masaru Emoto (autore di Il Messaggio dell'acqua) ha scoperto, fotografando l'acqua con il microscopio, che i cristalli d'acqua tendono a formare una forma esagonale quando l'acqua è di sorgente, pura, mentre nelle acque contaminate o trattate con il cloro non si nota alcuna cristallizzazione. Le acque cosiddette "miracolose" presentano poi dei cristalli bellissimi, trasparenti e luminosi. Il ricercatore giapponese ha scoperto inoltre che la cristallizzazione dell'acqua in forme armoniose non dipende solo dalle condizioni fisiche e materiali, ma risponde anche alle sollecitazioni spirituali. Nell'esoterismo si sa che ogni cosa emana una vibrazione, e ciò vale sia per gli esseri viventi, per gli oggetti, ma anche per i pensieri e per le parole: tutto è energia in movimento e l'acqua registra automaticamente nel processo di cristallizzazione le diverse vibrazioni. Emoto mise in due campioni della stessa acqua due foglietti contenenti delle parole diverse; da un lato parole di amore e gratitudine, dall'altro parole di arroganza e violenza. Il risultato fu che l'acqua contenente il biglietto con parole amorevoli formò delle cristallizzazioni armoniose e stupende che si non si riscontrarono assolutamente nell'altra, contenente parole ingiuriose. L'acqua quindi registra tutte le informazioni, così come anche noi, dato che siamo composti al 70% d'acqua. Ciò che pensiamo, diciamo e facciamo, unito all'aria che respiriamo e al cibo di cui ci nutriamo, creano la nostra struttura vibratoria ed energetica. L'acqua caricata dal Cristo e dal Buddha durante il rito del Wesak, è un'acqua purissima e piena d'amore e d'armonia. Bevendola noi introduciamo nel nostro corpo aurico una potente carica informativa di Amore e Saggezza che realmente modifica la nostra struttura vibrazionale. Ovviamente questa modificazione non è eterna, se ritorniamo a produrre pensieri, parole ed azioni non armoniosi per noi stessi e per il prossimo e anche ad alimentarci disarmonicamente, la vibrazione della nostra aura perderà molto rapidamente la luminosità elargita dal Wesak! Ritornando all'analisi della simbologia dell'acqua, da quanto detto, risulta evidente che il Divino rappresentato dall'acqua è un Divino che dà nutrimento e vita, è un Divino che opera sia a livello materiale che spirituale, è un Divino che ci pervade e compone e vive nella Madre Terra. Non è un Divino lontano, nell'alto dei cieli, è un Divino che è qui, tutto attorno a noi, nella natura che ci circonda, nella terra densa di humus, nella materia di cui è composto il nostro corpo, è dentro di noi. La comunione con l'acqua del Wesak Acquariano porta quindi anche il messaggio di una comunione - unione con il Divino che è nella Madre Terra, nella materia che compone il nostro corpo e nella natura tutt'intorno a noi. Proprio in tal senso, attraverso Anne e Daniel Meurois-Givaudan, Babaji parla del Wesak come di una Riconciliazione di ogni uomo con l'Essenza divina che dimora in sé stesso, riconciliazione che avviene partendo dalla semplicità e concretezza delle proprie radici che sono la Terra, sia come pianeta, sia come Principio e Forza che è dentro di sé. La Terra, in quanto materialità è stata svalutata da erronei insegnamenti spirituali, che hanno introdotto l'idea fuorviante che lo spirito sia separato dalla materia, che il sacro risieda unicamente in pratiche religiose e rituali e non in ogni cosa, in ogni aspetto della vita, alimentando così il principio della separazione e del dualismo. Babaji ripete insistentemente che ogni parte di sé è sacra, il corpo, la sessualità (indifferentemente dalle preferenze di ognuno purché rispetti i principi di Amore, Rispetto e Consenso), lo studio, il lavoro, qualsiasi lavoro, ogni azione è celebrazione del Divino, anche la più banale, se la propria attenzione è focalizzata in ciò! La celebrazione del Wesak ha lo scopo di inaugurare nella nostra vita il riconoscimento, quotidiano e costante, del Divino in noi stessi, nelle nostre azioni e in tutto ciò che ci circonda. La Riconciliazione del nuovo Wesak chiede ad ognuno di apprendere a guardarsi negli occhi con sincerità, accettando e amando ogni parte di sé stessi, anche gli aspetti più "inaccettabili", finché lo sguardo rivolto a sé stessi non sarà di totale amore ed accettazione, finché non si sarà in grado di offrire un fiore a sé stessi (non di comprarlo…) Ma l'acqua ha ancora altre valenze simboliche e altrettanto importanti come le precedenti. L'acqua nella fisiologia esoterica yoga, è l'elemento del 2° chakra - Svadhisthana (che significa dolcezza), il centro psico-energetico correlato alle sensazioni ed emozioni, alla sessualità, al desiderio e al piacere, e finalizzato all'autogratificazione e al diritto di percepire e provare piacere. Questo aspetto è importantissimo ed è l'aspetto centrale della spiritualità della Nuova Era, dove la crescita e lo sviluppo non avviene più attraverso il sacrificio e l'oblazione di sé per il prossimo ma attraverso un armonioso prendersi cura di sé stessi e del prossimo, mettendo il pratica l'insegnamento del Cristo Ama il prossimo come te stesso. Con l'avvento della Nuova Era si sono diffuse rapidamente un'infinità di pratiche che sono finalizzate al benessere psicofisico della persona, è in crescita la cultura del rispetto ambientale e di un'alimentazione sana e biologica, tutti elementi di armonia e benessere individuale. Contemporaneamente a questa ricerca del benessere per sé stessi c'è un grande crescita del volontariato e di azioni di equilibrio e giustizia sociale a livello mondiale. Finalmente è arrivato il tempo di realizzare una spiritualità del piacere, della gioia e della celebrazione, spiritualità di cui parlava il Cristo duemila anni fa ma il cui insegnamento è stato abilmente manipolato e distorto relegando per duemila anni l'umanità nella repressione e nei sensi di colpa. Non a caso l'aspetto patologico del secondo chakra è la repressione del piacere attraverso il senso di colpa ed è quello che tutte le religioni hanno operato negli ultimi duemila anni. Il Wesak Acquariano attraverso la simbologia dell'acqua ci dice quindi che la via passa attraverso il secondo chakra sano, attraverso la celebrazione del piacere, attraverso la sessualità vissuta con gioia e senza sensi di colpa. L'acqua che scorre nei torrenti o che cade fragorosa dal cielo durante le piogge, l'acqua che è fonte di vita, ci risveglia alla gioia semplice dei bambini, e ci rammenta che la via spirituale della Nuova Era è la via della GIOIA, del PIACERE, del RISO, della CELEBRAZIONE DELLA VITA in tutti i suoi aspetti. Il secondo chakra, inoltre, è simbolicamente correlato alla Luna e all'energia Femminile, le cui caratteristiche sono l'Amore, la Compassione, la ricettività, l'accoglienza, l'ascolto, la condivisione, la solidarietà, la partecipazione, il lavoro di gruppo, ecc. Il Femminile rappresenta ovviamente anche la Madre, la Dea Madre che genera la vita, la nutre e la protegge, la Madre Terra, Madre Natura. Il simbolismo della comunione con l'acqua è quindi un simbolismo ampio che ci invita a percorrere la dolce strada di una riconciliazione con noi stessi, con i nostri bisogni autentici, con il nostro corpo, con la natura e l'ambiente, con la Madre Terra, con il sentire e l'amore caratteristici dell'energia Femminile, con l'Essenza divina che brilla in noi. E una volta ricontattata la nostra Essenza, l'invito del Wesak è quello di diventare dei generatori di Amore e Saggezza per tutta l'umanità e per il pianeta intero: continua...
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