SOGNI NEGLI OCCHI

I VOLTI DELLA MAGIA

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view post Posted on 6/1/2024, 16:05
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I VOLTI DELLA MAGIA:(1°parte)


La magia, o Sapienza Arcana, si divide, in due grandi parti: la magia naturale e la magia Divina evocatoria.

La prima studia tutti i fenomeni dovuti alle qualità occulte dell'organismo umano e la maniera di ottenerli e riprodurli nei limiti dell'organismo impiegato come mezzo.

La seconda è dedicata a preparare lo stato spirituale dello studioso in maniera da rendere possibili le relazioni dell'uomo con le Nature superiori invisibili all'occhio volgare.

La prima non ha bisogno di incomodare gli spiriti non incarnati o disincarnati, perché lo spirito dell'uomo in potenzialità ed essenza vale quanto un altro che non si trovi nel fodero umano.

La seconda, invece, è tutta fondata sulla familiarità con potenze extraterrene, che tutte le società sacerdotali hanno nascosto con simboli, caratteri, figure strane o, addirittura, con favole e miti.

Dove finisca la prima e dove cominci la seconda è molto difficile determinare, perché la natura umana è fatta in tal modo che a grado a grado che conquista la libertà di operare con le sue virtù latenti, si va perfezionando fino a percepire con la stessa gradualità quelle armonie che a intelligenze comuni sfuggono.

Alla prima spettano tutti i fenomeni fisici di sorgente occulta, dalla telepatia alla medicina per simpatia: dalla trasposizione di oggetti senza contatto, alla fattucchieria.

Alla seconda sono da ascriversi tutti quei fenomeni che non hanno nessuna base di possibilità nello spirito dell'uomo.

Il mago che riunisce in sé la più completa realizzazione delle due parti della Magia, è più potente dei Re della terra ed è temibile e adorabile come creatura perfetta nel bene e nel male, perché al mago completo la magia naturale dà la potestà sulla materia e la magia Divina fornisce la più luminosa chiaroveggenza sulle cose e gli spiriti di questa terra.

 
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view post Posted on 8/1/2024, 16:10
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I VOLTI DELLA MAGIA: (2° parte)

Il principio della Magia Divina o evocatoria, naturalmente, è l'azione di "far venire fuori dal suo ambiente, chiamandolo, l'essere sopranaturale".

E questa parola "evocazione", che originariamente era religiosa, è divenuta poi quasi esclusivamente magica in opposizione a invocazione, termine rimasto esclusivamente religioso.

L'evocazione è un appello e ha degli equivalenti come lo scongiuro e la citazione, che sono termini che senza essere identici indicano un atto analogo.

L'atto evocatorio è generalmente diretto all'abitante di un altro mondo, che è un essere secondario nella creazione e che varia con le idee dell'ambiente e del tempo.

Vi è, tuttavia, una categoria di esseri soprannaturali che è evocata dovunque, ed è quella delle anime dei defunti.

L'universalità di tale abitudine indica la sua antichità e la parente solidità del suo fondamento.

Siamo nella necromanzia.

Gli altri esseri soprannaturali che si possono evocare sono infiniti per numero e si classificano in diversi tipi:

1. Le anime degli animali.

2. Quelle degli oggetti materiali, compresi ruscelli, fiumi, monti, laghi, eccetera.

3. Le anime dei fenomeni della natura come la luce, le tenebre, la pioggia, il vento, eccetera.

4. I corpi celesti astrali come il sole la luna, le stelle e gli altri pianeti.

Tutti questi esseri soprannaturali evocati hanno, generalmente, un potere circoscritto, diremo quasi una specialità; così il potere di ogni essere è limitato ad alcune azioni, pertinenti alla cosa cui presiede.

La magia evocatoria ha assunto molto tardi la propria forma definitiva, poiché le cerimonie magiche dei popoli primitivi non hanno la determinatezza dei riti che si fissano ulteriormente.

Tuttavia l'assistenza di uno spirito è implicita nel cerimoniale talvolta molto complicato dei popoli più barbari.

I selvaggi non comunicano facilmente i loro riti segreti o il fondo delle loro credenze.

Essi negano la conoscenza di questi riti agli stessi membri delle loro società se non a determinate condizioni e dopo un'iniziazione sovente lunghissima, talvolta penosa e crudele.

Lo studio delle cerimonie magiche primitive tende a stabilire che esse sono evocazioni, sotto la specie di gesti, attitudini e movimenti il cui significato è simbolico.

Ciò autorizza ipotesi interessanti sull'origine della Magia simbolica, il cui ulteriore sviluppo ha preso grande estensione.

E questa origine pare sia la stessa del rito.

Il simbolismo è l'espressione di un pensiero, di un desiderio.

La sua azione magica, come quella della parola e del gesto, risiede proprio in questo suo carattere essenziale.

In questo modo possiamo riconoscere il principio comune della religione, della magia, del rito e del vincolo che unisce alle origini di diverse forme di magia: La magia evocatoria, quella naturale, e le sottospecie costituite dalla magia cerimoniale ed operatoria e dalla magia simbolica.

Le operazioni di magia hanno sempre lo scopo di realizzare un desiderio senza preoccuparsi della moralità dell'atto sollecitato.

Questa mancanza di senso morale fa supporre che la magia preceda il sorgere di concezioni etiche: né il progresso morale riesce a modificarla o distruggerla, solo la divide in magia nera o bianca.

 
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view post Posted on 10/1/2024, 06:50
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I VOLTI DELLA MAGIA: (3°parte)


Fra le varie forme ho citato la magia naturale, che si distingue da quella evocatoria per l'azione diretta del Mago, era presente all'esito delle prime scoperte dell'uomo sulle forze della natura; non si possono, oggi, scoprire le condizioni nelle quali è nata: di questa genesi non è possibile che immaginare le probabili circostanze seguendo i ragguagli che abbiamo dei popoli selvaggi.

Tutto sembra confermare l'opinione di Plinio, che la magia sarebbe nata dalla medicina.

Ed effettivamente la funzione principale dei maghi, nelle società meno avanzate, è l'esercizio della medicina.

Ogni malattia è opera di uno spirito malvagio, oppure è un maleficio magico: guarirla aspetta al Mago o allo Stregone.

Né i poteri del Mago o dello Stregone si limitano a vincere la malattia; egli può produrla e dare nascostamente la morte.

Egli quindi serve la vendetta e l'odio, la passione e l'amore, può produrre il bel tempo, la pioggia, il temporale e, può ritrovare oggetti rubati, ladri, sorgenti d'acqua, eccetera.

La potenza della Magia naturale è così grande come quella della magia evocatoria o Divina: non ha una base mistica come quest'ultima ma si sviluppa allo stesso modo e può arrivare quasi agli stessi risultati.

Fermiamoci un po' al passato, al tempo d'oro della magia, quando questa, nelle sue forme, era considerata giustamente una scienza, e come tale temuta.

Evidentemente la magia sia naturale che Divina o evocatoria aveva un proprio preciso cerimoniale.

La magia naturale usava la magia simbolica, ma aveva soprattutto il monopolio della cosiddetta magia simpatica, il cui fondamento non era nel valore immaginario o convenzionale di un simbolo, ma nell'esistenza di un vincolo occulto tra gli esseri viventi e perfino tra gli oggetti inanimati.

E questo vincolo, di cui i principi di "Mesmer" hanno fatto quello che si chiama rapporto magnetico, esprimeva, per gli antichi, le attrazioni e le repulsioni, le simpatie e le antipatie; la filosofia ermetica ne ha fatto l'assioma fondamentale della sua dottrina.

Dalla magia naturale dipendevano altre forme di magia: quella divinatoria e quella analogica.

La magia divinatoria si praticava, e si pratica, per la mediazione di un essere sensitivo (medium), mentre la magia analogica si fonda sul postulato che "non c'è principio naturale a cui non si possono collegare le sue diverse forme"; il fondamento della Magia analogica riposa nella seguente proposizione ispirata ai dogmi di Ermete e in particolare alla Tavola di Smeraldo: il mondo è ternario: materiale, spirituale e intermediario o astrale; ciò che è in basso come ciò che è in alto e ciò che è in alto come ciò che è in basso deve essere in moto per operare un solo miracolo."
Di conseguenza basta disporre le cose materiali in un certo modo perché si determini un fenomeno analogo nei mondi superiori; i quali sono mondi delle cause, per l'azione delle quali si realizza l'effetto atteso.

Per questo In molti casi la magia analogica si confonde con quella simbolica.

 
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view post Posted on 12/1/2024, 06:25
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I VOLTI DELLA MAGIA: (4°e ultima parte)

La magia naturale, in sostanza, comprende: la Magia divinatoria, la Magia simpatica è la Magia analogica.

La Magia Divina o evocatoria invece comprende e abbraccia: la Magia lecita (teurgia); la Magia illecita (Magia nera); la goezia (necromanzia); la Magia simbolica (Magia cerimoniale).

Nel suo complesso la Magia è tutta una serie di teoremi dimostrabili e di esperienze ed effetti concreti.

Le verità magiche, per quanto astratte, devono avere la loro dimostrazione evidente nella realizzazione, come qualunque verità di matematica astratta ha la sua applicazione meccanica.

Bisogna d'altro canto considerare che, se pure le investigazioni umane progrediscono coi tempi e moltissime verità occulte possono essere dimostrate con ragionamenti e con ammissibili ipotesi, altre verità non possono essere dimostrate e tenute per vere che dalla constatazione dell'effetto, perché il ragionamento, che ha trattamenti proverebbe la loro esistenza, si basa su una filosofia sottile detta ermetica, la quale, pur vera, non è compresa che dalle intelligenze umane maggiormente progredite.

Le esperienze e le dimostrazioni scientifiche possono cominciare a riguardare, per esempio, i fenomeni telepatici, come sta accadendo presso molti moderni non iniziati in Europa e in America.

Oggetto della Magia evocatoria, come s'è detto, è l'appello a un essere soprannaturale, che potrà essere un Dio, una delle entità soprannaturali intermedie tra gli uomini e gli dei, oppure le anime dei morti: generalmente l'appello è rivolto a demoni, geni e anime di morti.

È necessario per l'evocazione conoscere bene il nome dell'essere invocato; se non si conoscono infatti gli occulti legami che esistono tra l'essere e il suo nome, non si può riuscire nell'evocazione.

Il nome è parte integrante dell'operazione magica e la conoscenza del nome è la condizione essenziale per qualsiasi Magia che si possa esercitare su altri individui.

Lo spirito sente come l'uomo l'appello del nome, la sua attenzione si sveglia ed egli risponde all'appello come l'uomo e come l'animale domestico.

In Caldea il nome della divinità era di per sé stesso così potente che bastava a sottomettere il cielo e l'inferno.

Anche gli egizi credevano che tra il Dio e il suo nome esistesse una relazione tale che l'appello del nome lo costringesse a ubbidire.

Agrippa spiega:
"Benché Dio sia uno, ha diversi nomi, i quali non esprimono diverse essenze o divinità, ma alcune virtù da esso emananti, mediante questi nomi, molti benefici si spannano su di noi e sulle cose create".

Il Maxwell sostiene che è proprio alla persistenza delle intrinseco potere del nome che si deve anche attribuire l'immissione delle lingue antiche nei rituali religiosi e magici.

Infatti la lingua arcaica è sopravvissuta per molto tempo in Africa e in Caldea nei testi magici; anche gli scongiuri arabi contengono parole estranee all'arabo.

Così, per la forza acquisita da questi nomi e da queste lingue arcaiche, i maghi del XVI secolo e i loro contemporanei continuatori sono rimasti fedeli alla lingua ebraica.

Agrippa, il grande occultista, addirittura ritiene che questa sia la lingua degli angeli, visto che è la più antica, e che mani dal cielo.

È ben certo che i nomi degli angeli e di molte entità sono scritti in caratteri ebraici nei pentacoli classici, né talismani, nei filatteri e anche in taluni caratteri raffigurati nel cerchio magico.

Tuttavia molti nomi e termini usati in magia non hanno, in nessuna lingua, un senso, e talvolta sono perfino di impossibile pronuncia.

A questa oscura origine risale certamente lo scongiuro di Papa Leone III nell'Enchiridion:
"...unus Deus Messias Soter Emanuel Sabaoth, Adonai coteration ysion son Jon con son osam Salus".

(Tratto dall'enciclopedia della magia e della stregoneria)

 
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