SOGNI NEGLI OCCHI

17 FEBBRAIO 1600 GIORDANO BRUNO SALE SUL ROGO

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view post Posted on 17/2/2024, 18:07
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Un Uomo libero: Giordano Bruno




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“Non è la materia che genera il pensiero, ma il pensiero che genera la materia”.

17 FEBBRAIO 1600 ORE 5.30 DEL MATTINO GIORDANO BRUNO veniva messo al rogo dalla Santa Inquisizione romana, a Campo de’ Fiori, dopo sette anni di prigionia nelle carceri di Castel Sant’Angelo.

IL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE COMPOSTO ANNI PRIMA.

« Per ciò che si riferisce alle discipline intellettuali possa io tener lontano da me non solo la consuetudine di credere, instillata da maestri e genitori, ma anche quel senso comune che in molti casi e luoghi (per quanto ho potuto giudicare io stesso) appare colpevole di inganno e di raggiro; possa io tenerli lontani in maniera da non affermare mai nulla, nel campo della filosofia, sconsideratamente e senza ragione; e siano per me ugualmente dubbie tutte le cose, tanto quelle che sono reputate astrusissime e assurde, quanto quelle che sono considerate le più certe ed evidenti, tutte le volte che vengono messe in discussione. » ECCO


IL SAPIENTE NON SI CURA DELLA SOFFERENZA E DELLA POVERTA’. GIORDANO BRUNO PARLA DI SE’.


«Venni, tra gli altri io, attratto dal desiderio di visitare la casa della sapienza, ardente di contemplare codesto Palladio, onde non mi vergogno d'aver sopportato la povertà, la malevolenza e l'odio dei miei, le esacrazioni, le ingratitudini di coloro ai quali volli giovare e giovai, gli effetti d'un'estrema barbarie e d'un'avarizia sordidissima; [...]. Per il che non mi duole d'esser incorso in fatiche, dolori, esilio: ché faticando profittai, soffrendo feci esperienza, vivendo esule imparai: ché trovai in breve fatica lunga quiete, in leggera sofferenza gaudio immenso, in un angusto esilio una patria grandissima».
Oratio valedictoria, in Opere latine

Roma, Piazza di Campo dè Fiori, 17 febbraio 1600: il frate domenicano Giordano Bruno viene bruciato vivo dall’Inquisizione perché Uomo di libero pensiero.
Oggi sono trascorsi 424 anni dalla morte di Giordano Bruno, ma, purtroppo, coloro che dovrebbero ricordarlo perché si ammantano di essere gli eredi e i continuatori della sua infinita guerra contro l’oscurantismo e il dogmatismo, se ne sono colpevolmente dimenticati, forse perché affaccendati in altre questioni più materiali (mi verrebbe da dire “metalliche”).


Eppure, toccherebbe proprio a loro, per vocazione e funzione, commemorare ed esprimere la gratitudine imperitura degli uomini liberi a colui che non desistette dai propri principi neppure davanti alle fiamme ardenti e dette modo all’ambasciatore francese di lamentarsi della puzza di carne bruciata.
Eppure c’è bisogno di Giordano Bruno anche oggi. C’è bisogno di libertà di pensiero, c’è bisogno di confronto, c’è bisogno di Luce. E coloro che possono riaccendere la lampadina in un’epoca oggettivamente buia e in cui il libero pensiero e l’etica stanno arretrando vistosamente a favore del pensiero inquisitorio e dominante e dell’affarismo più spinto e immorale, siamo solo Noi, tutti insieme.

 
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